Some story
From Wikipedia:
“Advice, like youth, probably just wasted on the young”, commonly known by the title “Wear Sunscreen”, is an essay written as a hypothetical commencement speech by columnist Mary Schmich, originally published in June 1997 in the Chicago Tribune. The essay, giving various pieces of advice on how to live a happier life and avoid common frustrations, spread massively via viral email, is often erroneously described as a commencement speech given by author Kurt Vonnegut at MIT.
The essay became the basis for a successful spoken word song released in 1997 by Baz Luhrmann, “Everybody’s Free (To Wear Sunscreen)”, also known as “The Sunscreen Song”. The song reached number one in Ireland and the United Kingdom and inspired numerous parodies.
It is a lovely essay, that I adapted to an Italian version, changing some parts with personal experiences. For those who wonder, the original text is available here.
Mettete la crema solare
Ragazze e ragazzi coscritti del ‘99: mettetevi la crema solare.
Se potessi darvi un solo consiglio per il futuro, sarebbe senza dubbio la crema solare. Gli effetti e i benefici a lungo termine sono stati provati da eminenti scienziati, mentre il resto dei miei consigli non hanno una base più affidabile che la mia tortuosa esperienza.
Darò quindi ora questi consigli.
Godetevi la forza e la bellezza della vostra gioventù. Bah, non importa. Non potete capire né la potenza né la bellezza della vostra gioventù finché non saranno svanite. Ma fidatevi, tra 20 anni vi guardarete osservando le vostre foto e ricorderete in un modo che non potete percepire ora quante possibilità abbiate avuto e quanto belle/i eravate veramente.
Non siete grassi come pensate.
E non preoccupatevi per il futuro. O meglio, preoccupatevi, ma sappiate che preoccuparsi è tanto efficace quanto cercare di risolvere un’equazione algebrica solamente masticando un chewing gum. I veri problemi nella vostra vita sono quelle cose che non passerebbero mai in una mente preoccupata. Sono quei problemi che vi colgono alle 4 di un qualche noioso giovedì pomeriggio.
Fate ogni giorno qualche piccola cosa che vi spaventi.
Cantate.
Non siate spericolati con i cuori delle altre persone. E soprattutto, non legate con le persone che invece sono spericolate col vostro.
Usate il filo interdentale.
Non sprecate il vostro tempo in gelosia: a volte sarete avanti voi, altre volte dietro. Ma la gara e lunga, e alla fine è solo una gara con voi stessi. O, se volete, alla fine è una gara solo con voi stessi. Come volete.
Ricordatevi i complimenti che ricevete, e dimenticatevi degli insulti. Se non riuscite a fare questo, ditemi come fate.
Tenete le vecchie lettere d’amore. Buttate via invece i vecchi conti bancari.
Fate stretching.
Non sentitevi colpevoli se non sapete cosa fare della vostra vita. Le persone più interessanti che ho conosciuto non sapevano cosa fare della propria vita a 22 anni. Alcuni dei 40enni più interessanti che conosco ancora adesso non lo sanno.
Fate scorta di calcio.
Siate gentili con le vostre ginocchia: vi mancheranno quando non ci saranno più.
Forse vi sposerete, o forse no. Forse avrete figli, o forse no. Forse divorzierete a 40 anni, o forse ballerete la Macarena o YMCA al vostro 75° anniversario. Qualunque cosa facciate, non congratulatevi né declassatevi troppo con voi stessi. Le vostre scelte sono alla fine un 50-50%, e così è per tutti.
Godetevi il vostro corpo, usatelo in ogni modo possibile. Non siate spaventati da esso, o da quello che gli altri ne pensano. È il più grande strumento che avrete mai tra le mani.
Ballate. Anche se non avete nessun altro posto per farlo tranne che il vostro salotto.
Leggete sempre le indicazioni/istruzioni, e poi non seguitele.
Non leggete i magazine di bellezza, vi faranno solo sentire brutti.
Conoscete bene i vostri genitori: non saprete mai quando se ne andranno definitivamente. E siate carini con i vostri fratelli/sorelle: sono il vostro collegamento migliore col passato, e sono le persone con cui probabilmente legherete di più in futuro.
Cercate di capire che gli amici vanno e vengono, ma fate di tutto per tenervi vicini quelli stretti.
Lavorate duro per colmare i vostri buchi in geografia e in altre culture, perché più diventerete vecchi e più avrete bisogno delle persone che avete consociuto in passato.
Vivete almeno una volta a Milano, ma scappatene prima che vi rovini la vita.
Vivete almeno una volta a Trieste, ma scappatene prima che vi renda la vita comoda. E fidatevi, che ve la renderà.
Viaggiate.
Accettate delle verità sacrosante: i prezzi saliranno, i politici amoreggeranno, diventerete vecchi, e quando lo farete potrete fantasticare riguardo al fatto che quando eravate giovani i prezzi erano più ragionevoli, i politi di animo nobile e i giovani rispettavano gli anziani.
Rispettate gli anziani.
Non aspettatevi nessun altro supporto che quello da voi stessi. Forse avrete un fondo d’investimento. Forse avrete un coniuge benestante. Ma non saprete mai quando uno o l’altro scompariranno.
Non fate troppo casino con i vostri capelli, o quando avrete 40 anni sembrerete degli 80enni.
State attenti a quali consigli prendete, ma siate pazienti con quelli che ve li forniscono. I consigli sono una forma di nostalgia: darli in giro è un po’ come pescare il passato da ciò che abbiamo disponibile, ripulirlo, coprire le parti brutte, e riciclarlo per più di quello che vale.
Ma fidatevi riguardo alla crema solare.